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8 Luglio 2025Taratura obbligatoria: questione di legge o di qualità?
Molte aziende si chiedono: “Il mio strumento X è soggetto a taratura obbligatoria per legge oppure no?”
La risposta non è sempre semplice, perché dipende dal contesto d’uso e dalle normative specifiche. In generale, possiamo distinguere due categorie: strumenti con obbligo di taratura (o verifica) per legge, e strumenti la cui taratura è obbligatoria ai fini delle norme di qualità o per prassi industriale.
Vediamoli separatamente.
Strumenti con obbligo legale di verifica
Alcuni strumenti di misura sono esplicitamente soggetti a verifiche obbligatorie previste da leggi o regolamenti nazionali/europei. In questi casi, non è solo una buona pratica: è proprio la legge a imporre controlli periodici (spesso chiamati verificazione periodica) da parte di laboratori abilitati o uffici metrici. Gli esempi più noti includono:
- Bilance commerciali: tutte le bilance utilizzate per la vendita diretta al pubblico (dal supermercato alla farmacia) devono essere verificate periodicamente. In Italia la normativa metrica prevede controlli iniziali e poi periodici (tipicamente ogni 3 anni per bilance non automatiche) per assicurare che il peso indicato sia corretto entro i limiti ammessi
- Strumenti per la misura fiscale o commerciale di fluidi: ad esempio, i distributori di carburante (pompe di benzina) devono essere tarati/verificati regolarmente, perché ogni litro indicato ha un impatto economico immediato. Similmente, i contatori dell’acqua e contatori del gas domestici hanno verifiche metrologiche obbligatorie: l’utente paga in base a quelle misure, quindi devono essere giuste
- Autovelox e telelaser (misuratori di velocità stradali): per poter elevare multe, questi strumenti devono essere omologati e sottoposti a taratura/verifica periodica. Una sentenza della Corte Costituzionale in Italia ha confermato che tutti i dispositivi di misura della velocità (fissi o mobili) devono avere certificati di taratura regolari, altrimenti le multe possono essere annullate
- Etilometri (alcool test): anche gli apparecchi utilizzati dalle forze dell’ordine per misurare il tasso alcolemico dei conducenti sono soggetti per legge a tarature periodiche (tipicamente annuali). Un etilometro non tarato entro i termini diventa inaffidabile legalmente, e i risultati delle sue misurazioni possono venire contestati
- Manometri di sicurezza: alcuni manometri installati su attrezzature di sicurezza (ad esempio nei serbatoi criogenici di ospedali, o in caldaie a vapore) devono essere verificati se servono a garantire la sicurezza di persone. La normativa può richiedere verifiche se l’accuratezza impatta sulla protezione di salute e sicurezza
- Analizzatori di gas di scarico e altri strumenti ambientali regolamentati :ad esempio, i dispositivi per la misura dei gas di scarico delle automobili nelle revisioni devono essere periodicamente tarati. Lo stesso vale per alcune sonde e analizzatori usati in emissioni industriali, dove normative ambientali prescrivono controlli di taratura (per assicurare che, ad esempio, le emissioni misurate siano attendibili ai fini di legge).
Gli strumenti citati sopra rientrano in quella che viene chiamata metrologia legale. In questi casi la verifica (taratura) obbligatoria è svolta tipicamente da enti notificati o laboratori accreditati specificamente per metrologia legale. Al termine delle prove, se lo strumento rispetta i limiti di errore previsti dalla norma, si emette un certificato di verifica (o conformità) e spesso si appone un marchio o sigillo sullo strumento. Ad esempio, su una bilancia troverete un’etichetta con l’anno entro cui fare la prossima verifica periodica.
Da notare che la taratura legale ha scopi leggermente diversi dalla taratura “tecnica”: interessa soprattutto che lo strumento stia entro l’errore massimo tollerato dalla legge, più che conoscere esattamente l’errore a ogni punto. Se uno strumento non passa la verifica (cioè sfora i limiti), non può essere utilizzato per quell’uso legale finché non viene aggiustato o sostituito e nuovamente verificato.
Strumenti con obbligo in sistemi di qualità e certificazioni
Al di fuori dei casi strettamente legali, esiste un obbligo di fatto per molti strumenti quando un’azienda adotta sistemi di gestione per la qualità (ISO 9001) o altre certificazioni (ISO 14001, IATF 16949 per automotive, GMP farmaceutiche, ecc.). Ad esempio, la norma ISO 9001 impone che tutte le apparecchiature di monitoraggio e misura che influenzano la qualità del prodotto siano soggette a controlli, taratura o verifica a intervalli pianificati. Questo significa che se la tua azienda è certificata ISO 9001, devi tarare o comunque controllare periodicamente strumenti come: calibri, micrometri, comparatori, termometri usati nei processi, sonde di pressione, multimetri, dinamometri, ecc. Non c’è una legge statale che te lo chiede, ma il sistema di qualità sì; se non lo fai, il certificato ISO 9001 è a rischio e comunque rischi di produrre fuori specifica.
Analogamente, in un laboratorio di prova accreditato ISO 17025 ogni strumento impiegato nelle misurazioni deve avere taratura aggiornata. Nel settore automotive, la IATF 16949 richiede rigidi controlli metrologici. Nell’aeronautica c’è la certificazione EN 9100 con requisiti simili. Dunque, per chi opera in questi ambienti, la taratura è obbligatoria per conformità allo standard e per assicurare la fidatezza dei risultati.
Anche specifiche normative di prodotto impongono tarature: pensiamo alle Good Manufacturing Practices (GMP) farmaceutiche, dove tutti gli strumenti che impattano sul processo (es. sensori di temperatura delle camere sterili, bilance per pesare gli ingredienti dei farmaci, manometri degli autoclavi di sterilizzazione) devono essere calibrati a intervalli regolari documentati.
In sostanza, ogni volta che uno strumento di misura incide su un aspetto critico (qualità, sicurezza, conformità a specifiche contrattuali), esiste o una norma volontaria o un regolamento tecnico che ne rende la taratura indispensabile. Non c’è magari il vigile urbano che controlla, ma ci sarà l’auditor dell’ente certificatore, o il cliente durante un assessment, a chiedere evidenze delle tarature.
Strumenti tipici da tarare regolarmente
Elencare tutti gli strumenti che richiedono taratura obbligatoria sarebbe lungo, ma possiamo stilare una lista di quelli più comuni in ambito industriale e la motivazione dell’obbligo:
- Strumenti dimensionali: calibri, micrometri, comparatori, blocchetti pian-paralleli (gauge blocks), proiettori di profili, macchine di misura 3D. Obbligo: sistemi qualità (ISO 9001, ISO 17025), conformità dimensionale dei prodotti fabbricati.
- Strumenti di massa e volume: bilance (dalla bilancia da laboratorio a quella a ponte pese camion), pesi campione, pipette volumetriche, serbatoi dosatori. Obbligo: metrologia legale se usati in transazioni; ISO 9001/GMP se usati in processi di produzione dosaggio.
- Strumenti di temperatura: termometri a liquido, termocoppie, termoresistenze (PT100), datalogger di temperatura, forni taratori. Obbligo: ISO 9001 e GMP che garantiscono controlli termici (es. catena del freddo alimentare o sterilizzazione farmaci) accurati.
- Strumenti di pressione: manometri analogici e digitali, trasduttori di pressione, valvole di sicurezza tarate. Obbligo: metrologia legale per alcuni (es. bombole ossigeno ospedaliere), altrimenti ISO 9001/sicurezza impianti
- Strumenti elettrici: multimetri, tester di isolamento, calibratori, logger di corrente/tensione. Obbligo: ISO 9001, sicurezza elettrica
- Strumenti per controllo ambientale: fonometri (misura rumore), luxmetri (illuminamento), rilevatori di gas ambiente (es. esplosimetri). Obbligo: normativa sicurezza lavoro (Dlgs 81/08) spesso richiede l’uso di strumenti tarati per monitoraggi ufficiali; ISO 14001 per dati ambientali affidabili
- Strumenti di laboratorio analitico: pH-metri, conduttivimetri, spettrofotometri UV-Vis, cromatografi con rivelatori calibrati. Obbligo: accreditamento ISO 17025, GMP – risultati di analisi validi e riconosciuti solo con strumentazione calibrata.
Come si vede, praticamente ogni categoria di strumenti di misura ha uno scenario in cui la taratura è fortemente richiesta. Una frase chiave di un documento Accredia recita: “Non esiste un obbligo generale di legge alla taratura di tutti gli strumenti, ma solo una ragione tecnica a garanzia della qualità del prodotto e del servizio”. Questo è vero: non troverete una legge italiana che dica “devi tarare ogni strumento ogni anno”, però troverete leggi, norme e contratti che di fatto vi obbligano a farlo per ottenere certi risultati (vendere a peso, certificare una misura, dichiarare conformità a specifiche, ecc.).
Conseguenze del mancato adempimento
Cosa succede se non si tarano strumenti che invece dovrebbero esserlo? Dipende:
- Nel caso di strumenti soggetti a metrologia legale, si rischiano sanzioni amministrative e il sequestro dello strumento. Ad esempio, un negozio con bilance non verificate può essere multato dalla Camera di Commercio/UTM e obbligato a fermare l’uso delle bilance finché non le fa verificare. Nel caso di autovelox non tarato, le multe elevate possono essere annullate in massa, con evidenti ripercussioni.
- Nel caso di sistemi di qualità, un auditor potrebbe emettere una non-conformità. Ciò può portare alla sospensione o revoca della certificazione se non si pone rimedio. Inoltre, un cliente che scopre mancanza di tarature può decidere di non affidarsi più a quel fornitore.
- Dal punto di vista produttivo, l’assenza di tarature può portare a errori di produzione: pezzi fuori tolleranza non rilevati, dosaggi errati, test falliti. Questo può significare costi di scarto elevati, rilavorazioni o, peggio, prodotti difettosi immessi sul mercato con conseguenti resi o richiami.
- In ambito legale-civile, se un incidente o un danno è causato da una misura errata (pensiamo a un incidente industriale dovuto a un sensore di pressione difettoso non tarato), potrebbero emergere responsabilità per negligenza nel non aver mantenuto in efficienza lo strumento.
Insomma, non tarare uno strumento quando sarebbe necessario è un risparmio solo apparente. Prima o poi il conto arriva, sotto forma di problemi tecnici o di conformità.
Gestire le tarature in azienda
Identificare quali strumenti vanno tarati e con che frequenza è parte del cosiddetto programma di taratura di un’azienda. Spesso è compito del Responsabile Qualità o del Responsabile di Manutenzione stilare un inventario degli strumenti di misura e valutare, per ciascuno, obblighi normativi e necessità pratiche. Un buon approccio è classificare gli strumenti per criticità: ad esempio, strumenti critici (quelli che se sballano fanno uscire prodotti non conformi o violano requisiti di legge) vanno tarati più spesso (es. annualmente o semestralmente), strumenti meno critici possono avere intervalli maggiori. Esistono anche normative tecniche (come la UNI 10127) che danno linee guida sugli intervalli di taratura consigliati in base al tipo di strumento.
Molte aziende si rivolgono a laboratori accreditati esterni, come il Laboratorio Metrologico t2i, per effettuare le tarature. Alcuni strumenti complessi richiedono tarature in situ (sul posto) – ad esempio una macchina universale di prova meccanica di grande portata, o un forno industriale per tarare i sensori di temperatura inseriti. In questi casi i laboratori offrono servizi presso il cliente. Altre apparecchiature possono essere spedite al laboratorio.
Un vantaggio di centralizzare le tarature con un laboratorio di fiducia è che spesso esso tiene traccia delle scadenze: il laboratorio t2i, ad esempio, fornisce ai clienti un portale dove sono elencati tutti gli strumenti tarati e le relative date di scadenza, così l’azienda può pianificare per tempo il ritiro o l’intervento successivo. Ciò aiuta a rispettare le scadenze. Inoltre, un laboratorio accreditato può tarare strumenti di varie grandezze fisiche (dalla lunghezza alla pressione, temperatura, ecc.), offrendo un servizio completo.
Conclusione: cultura della misura
In conclusione, “taratura obbligatoria” non è solo un vincolo burocratico, ma va vista come parte integrante della cultura della qualità e della sicurezza in azienda. Gli strumenti di misura sono i nostri occhi sulle grandezze fisiche: per prendere decisioni corrette, quegli “occhi” devono vedere bene. Che sia per rispettare una legge o “solo” per assicurare un prodotto eccellente, tarare regolarmente gli strumenti essenziali significa lavorare con cognizione di causa.
Un’azienda manifatturiera, un laboratorio o un ente che adottano questo principio mostrano affidabilità e serietà. Al contrario, ignorare la metrologia è un rischio che oggi poche realtà possono permettersi di correre. Dunque la domanda “Quali strumenti devo tarare obbligatoriamente?” si risponde con: “tutti quelli da cui dipende la qualità del tuo lavoro e quelli per cui una norma lo prescrive esplicitamente”. Fare un’analisi iniziale e affidarsi a professionisti del settore semplifica di molto il compito.
Il Laboratorio Metrologico di t2i opera proprio con questa missione: supportare le imprese nel tenere sotto controllo il parco strumenti, effettuare tarature accreditate su una vasta gamma di strumenti e assicurare la conformità a norme e standard. Con il partner giusto, la taratura da obbligo si trasforma in una routine virtuosa che salvaguarda l’azienda stessa. D’altronde, la misura è alla base di ogni processo industriale: assicuriamoci che sia sempre una buona misura!
Per qualsiasi dubbio riguardo alle tarature necessarie per i vostri strumenti o per organizzare un piano di taratura periodico, il laboratorio t2i è pronto a offrire consulenza e servizi calibrati sulle vostre esigenze.
Per maggiori informazioni scrivere a: commerciale.met@t2i.it