ATTENTION: il programma che rende la tua impresa più circolare e competitiva
15 Luglio 2025Taratura on-site: vantaggi per chi lavora su grandi volumi
21 Luglio 2025Mettere alla prova serramenti e facciate con pioggia e raffiche simulate in laboratorio: perché queste verifiche sono fondamentali per qualità, sicurezza e conformità normativa.
Affrontare gli elementi: perché testare acqua e vento sui prodotti da costruzione
Ogni edificio deve fare i conti con gli agenti atmosferici. Pioggia battente e forti raffiche di vento possono mettere a dura prova finestre, porte, facciate continue e altri componenti edilizi. I test di tenuta all’acqua e resistenza al vento sono prove di laboratorio studiate appositamente per simulare queste condizioni estreme e valutare come si comportano i prodotti da costruzione in termini di impermeabilità e robustezza. In altre parole, servono a garantire che infissi e facciate rimangano asciutti e strutturalmente integri anche durante temporali intensi o bufere. Queste prove forniscono ai produttori e ai progettisti dati essenziali sulle prestazioni dei materiali, aiutandoli a migliorare il design dove necessario e a certificare la qualità del prodotto finale.
Oltre a tutelare la qualità, tali test hanno implicazioni di sicurezza importanti. Pensiamo a cosa accadrebbe se una finestra non fosse abbastanza resistente: infiltrazioni d’acqua potrebbero danneggiare muri e arredi, mentre una pressione eolica eccessiva potrebbe deformare telai o, in casi estremi, provocare la rottura del serramento. Per evitare questi rischi, le prove di tenuta all’acqua e resistenza al vento verificano che ogni elemento costruttivo soddisfi specifici requisiti prestazionali prima di essere installato in edifici reali. Di conseguenza, i risultati di test positivi forniscono una garanzia di affidabilità sia per i produttori (che possono dichiarare certe classi prestazionali) sia per i clienti finali e i progettisti (che sanno di poter contare su componenti sicuri in opera).
Prove di tenuta all’acqua: finestre impermeabili anche sotto la pioggia
La tenuta all’acqua misura la capacità di un serramento o pannello di impedire infiltrazioni di acqua meteorica sotto pressione, simulando condizioni di pioggia spinta dal vento. In laboratorio, il campione (una finestra, porta o facciata) viene montato su un’apposita camera di prova, da un lato si applica acqua tramite ugelli, dall’altro si genera una pressione dell’aria crescente. Questo riproduce la situazione di una forte pioggia associata a vento: la pressione tende a spingere l’acqua attraverso fessure e giunti, mettendo alla prova la tenuta. La norma europea di riferimento (ad esempio la UNI EN 1027 / EN 12208 per serramenti) prevede incrementi di pressione progressivi fino a raggiungere un valore massimo prestabilito per ciascuna classe di tenuta. Per le finestre, le classi vanno tipicamente da 1A (la meno performante) fino a 9A (la più performante) e oltre: in laboratorio si arriva generalmente a 600 Pa di pressione per attribuire la classe 9A, e si possono spingere i test in step successivi di 150 Pa fino al punto di prima infiltrazione per classificare eventuali prestazioni extra-standard. 600 Pascal equivalgono a una pressione notevole, indicativa di un temporale molto intenso – un serramento che non lascia passare acqua fino a quel livello offre quindi ottime garanzie nelle peggiori condizioni meteo.
Durante la prova, si controlla rigorosamente quando e dove compaiono infiltrazioni. Idealmente, un buon infisso dovrebbe resistere senza infiltrazioni almeno fino alla pressione di prova richiesta per la sua classe. Più alta è la classe di tenuta all’acqua, più il prodotto è adatto a esposizioni gravose (come edifici molto esposti al maltempo, in zone costiere o in alta montagna). Queste informazioni aiutano i progettisti a selezionare il serramento giusto per ogni contesto: ad esempio, per un grattacielo o per una casa in zona ventosa si sceglieranno infissi di classe alta, capaci di resistere a piogge orizzontali spinte dal vento, evitando infiltrazioni che potrebbero causare marcescenze o muffe nelle strutture. Dal lato produttore, superare con successo un test di tenuta all’acqua significa poter dichiarare il prodotto conforme a specifiche prestazioni e spesso anche poter apporre la marcatura CE obbligatoria. Infatti, per molti prodotti da costruzione come serramenti esterni, le normative europee richiedono che la tenuta all’acqua sia determinata e dichiarata in sede di Marcatura CE ai sensi del Regolamento (UE) 305/2011 (CPR). Di conseguenza, la prova di impermeabilità non è solo un esercizio di qualità ma un passaggio normativo imprescindibile per poter commercializzare legalmente il prodotto sul mercato UE.
Va sottolineato che le prove di tenuta all’acqua devono essere eseguite da laboratori specializzati e autorizzati, dotati delle giuste attrezzature. Non è possibile determinare questa prestazione con semplici calcoli o metodi tabellari: l’unico modo per sapere davvero quanto sia impermeabile un serramento è testarlo fisicamente. La legislazione impone che, per prodotti da costruzione rientranti in norme armonizzate, tali test siano svolti da un Ente Notificato indipendente. In pratica, un produttore non può “autocertificare” la tenuta all’acqua del proprio infisso con mezzi artigianali, deve rivolgersi a un laboratorio notificato (come il Laboratorio Prodotti da Costruzione di t2i, notificato n.1600) che eseguirà la prova secondo le norme di riferimento e rilascerà un rapporto ufficiale. Solo così la prestazione dichiarata sarà riconosciuta valida ai fini normativi. Questo garantisce imparzialità e uniformità: ogni serramento sul mercato viene valutato con gli stessi criteri rigorosi, a tutela sia degli utenti finali sia della leale concorrenza tra aziende.
Resistenza al carico del vento: solidità e sicurezza sotto pressione
Accanto all’acqua, il vento rappresenta l’altra grande sfida per i componenti edilizi. La resistenza al carico del vento di una finestra o facciata continua indica la capacità della struttura di sopportare pressioni e depressioni causate da forti raffiche, senza deformarsi in modo inaccettabile né subire rotture. In condizioni reali, pensiamo alle raffiche durante un temporale: le superfici vetrate e i telai vengono “spinti” (pressione positiva) o “aspirati” (pressione negativa) in rapida successione. Un prodotto progettato male potrebbe flettersi troppo, causando crepe nei vetri o scollamenti nelle giunzioni, oppure addirittura cedere. Per evitare questo, in laboratorio si eseguono prove specifiche di carico del vento: il serramento viene montato su una camera pneumatica dove può essere sottoposto a cicli di pressione crescente, sia statica che pulsante, secondo quanto previsto dalle norme UNI EN 12210 / EN 12211 per serramenti.
Anche qui esistono classi prestazionali convenzionali. Generalmente per infissi esterni si va dalla Classe 1 (la minima) fino alla Classe 5 (la massima), associando a ciascuna un livello di pressione. Ad esempio, la classe 5 – la più elevata – corrisponde a una pressione di base di 2000 Pa (circa 200 kg/m² di spinta) e una pressione di sicurezza addirittura di 3000 Pa, applicata come colpo finale per verificare la tenuta estrema. Questi valori sono estremi e simulano condizioni ai limiti (equivalenti a venti di eccezionale intensità, ben oltre i normali eventi meteo italiani). La maggior parte dei serramenti per uso comune rientra nelle classi 2, 3 o 4, più che sufficienti per le pressioni di vento usuali alle nostre latitudini e altezze degli edifici. Tuttavia, per edifici molto alti o situati in zone esposte (montagna, coste), spesso si richiedono classi superiori, e tocca al produttore garantire – tramite test – che il prodotto le soddisfi.
Durante la prova di resistenza al vento, oltre a verificare che il serramento non subisca danni, si misura anche la freccia di deformazione dei suoi elementi (montanti, traversi, vetri) sotto carico. Le norme classificano infatti non solo la pressione massima sopportata, ma anche la rigidezza del serramento: ad esempio, una finestra può essere di classe 5A, 5B o 5C, dove la lettera indica il grado di deformazione ammesso (A = maggiore deformazione, C = minore deformazione). Questo è importante perché, pur senza rompersi, un infisso troppo deformabile potrebbe causare problemi (fessurazioni nelle sigillature, difficoltà di apertura, infiltrazioni d’aria). Un buon progetto mira a contenere la deformazione entro limiti ristretti, garantendo sia la sicurezza strutturale che la funzionalità nel tempo.
Analogamente alla tenuta all’acqua, anche la resistenza al vento deve essere provata da enti qualificati. Non è consentito stimarla a occhio o tramite soli calcoli, sebbene per questo parametro sia possibile affiancare alla prova anche un’analisi teorica strutturale. Tuttavia, la normativa per serramenti esterni – nell’ottica della marcatura CE – richiede la prova fisica in laboratorio come evidenza primaria di conformità (salvo eccezioni per microimprese e particolari casi). Ciò significa che un produttore di infissi, per dichiarare la resistenza al vento nella propria Dichiarazione di Prestazione (DoP), deve aver sottoposto il prodotto ai test secondo EN 12211 presso un laboratorio notificato. È un investimento necessario sia per ragioni normative sia per assicurare la qualità del prodotto: vendere una finestra classificata ad una certa pressione di vento permette di soddisfare i capitolati dei progettisti e le aspettative dei clienti, evitando contestazioni future. Nessun costruttore serio, infatti, vuole ritrovarsi con vetri scoppiati o infissi piegati alla prima perturbazione, danni che comportano non solo costi, ma anche perdita di reputazione. Le prove di carico del vento scongiurano questo rischio, perché certificano fino a quale intensità il serramento reggerà senza problemi.
Conformità normativa e vantaggi pratici per le aziende
Riassumendo, i test di tenuta all’acqua e resistenza al vento servono principalmente a garantire conformità e affidabilità. Dal punto di vista normativo, come visto, sono spesso obbligatori: la marcatura CE dei prodotti da costruzione impone che certe prestazioni essenziali (come appunto impermeabilità e resistenza meccanica al vento) vengano determinate e dichiarate in modo trasparente. Un prodotto testato con successo può essere immesso sul mercato europeo con la dovuta documentazione, mentre uno non testato non potrebbe recare la marcatura CE e quindi, di fatto, non sarebbe vendibile legalmente per quegli impieghi. Affidarsi a un laboratorio notificato ed accreditato (come quello di t2i, accreditato ACCREDIA per queste prove) offre alle aziende la sicurezza che i test siano eseguiti secondo standard riconosciuti e con piena validità legale.
Dal punto di vista tecnico-commerciale, disporre di certificati di prova attestanti alte prestazioni costituisce un vantaggio competitivo. I progettisti e i responsabili di cantiere tendono infatti a richiedere materiali certificati e a preferire fornitori in grado di dimostrare la conformità alle norme. Un’azienda che investe nelle prove di laboratorio sui propri serramenti può presentarsi sul mercato con garanzie di qualità superiori, entrando più facilmente nelle specifiche di capitolato. Ad esempio, un produttore di facciate continue che può esibire rapporti di prova per classe 9A di tenuta all’acqua e classe 5 di resistenza al vento avrà maggiori chance di essere selezionato per progetti prestigiosi o per edifici in zone climaticamente impegnative, perché offre ai progettisti certezza delle prestazioni. Al contrario, chi non testa i propri prodotti rischia di non essere preso in considerazione o di incorrere in problemi in fase di collaudo in opera.
Un ulteriore beneficio pratico delle prove svolte in laboratorio è la possibilità di eseguire test in condizioni controllate e con la presenza stessa del produttore e del cliente/responsabile di cantiere. Presso il Laboratorio Prodotti da Costruzione di t2i, ad esempio, le aziende possono assistere direttamente alle prove sui propri prodotti, confrontandosi con i tecnici di laboratorio. Questo approccio aperto e collaborativo permette di interpretare insieme i risultati, capire eventuali criticità e valutare miglioramenti progettuali. In alcuni casi, t2i può effettuare prove anche direttamente in cantiere, qualora sia necessario testare elementi già installati (ad esempio verifiche su facciate di edifici esistenti). Questa flessibilità è particolarmente apprezzata dalle imprese, perché consente di adattare il servizio alle loro esigenze logistiche.
Conclusione: prodotti affidabili e clienti soddisfatti, grazie ai test t2i
In conclusione, i test di tenuta all’acqua e resistenza al vento servono a trasformare un potenziale punto debole in un punto di forza. Un serramento certificato impermeabile e resistente assicura edifici più durevoli, sicuri e confortevoli, evitando inconvenienti costosi e proteggendo l’immagine dell’azienda produttrice. Per le imprese del settore, investire in queste prove significa mettere sul mercato prodotti collaudati secondo standard internazionali, con tutti i vantaggi che ne derivano in termini di fiducia dei clienti e rispetto delle normative. In un settore competitivo come l’edilizia, la differenza tra un prodotto improvvisato e uno testato in laboratorio può tradursi in cantieri più rapidi, meno reclami e più opportunità di business.
Se anche la tua azienda produce infissi, pannelli o altri componenti da costruzione, vale la pena chiedersi: i nostri prodotti sono pronti ad affrontare la prossima tempesta? Grazie ai servizi del Laboratorio Prodotti da Costruzione di t2i, puoi scoprirlo con certezza. Le prove di impermeabilità e resistenza al vento offerte da t2i rappresentano un investimento strategico sulla qualità e sulla conformità. Affidarsi a specialisti accreditati significa dormire sonni tranquilli sapendo che ogni finestra o facciata consegnata ai clienti è stata verificata a fondo e saprà tenere testa agli elementi. In definitiva, costruire con prodotti testati significa costruire bene e in sicurezza – ed è un valore che ripaga sempre, sia per chi vende che per chi compra.
Il team del laboratorio t2i è a disposizione per aiutarti a raggiungere questi standard: la prossima pioggia torrenziale non farà paura ai tuoi prodotti, né ai tuoi clienti.